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16 Luglio 2019

Obbiettivo zero commissioni

Azzerare le commissioni dei dispositivi Pos sembra essere diventata una battaglia  necessaria per il sistema Italia per la diffusione dei pagamenti digitali. 

E' risaputo, sebbene spesso ignorato, che in molte zone della penisola non sia sempre possibile utilizzare strumenti cashless per effetturare pagamenti. A Napoli ad esempio in diversi quartieri un ritornello sembra accomunare diversi commercianti “Il Pos non lo abbiamo, ci dispiace, solo contanti”. I commercianti sembrano snobbare i sistemi di pagamenti elettronici accusando i costi di gestione e la percentuale che incassa la banca per ogni transazione. Proprio questo motivo rende sempre più difficoltosa l'avanzata dei pagamenti digitali nel nostro paese. 

Napoli infatti è solo uno degli esempi più lampanti ma certamente non è l’unico: in generale banconote e monete sono usate dagli italiani nel 85,9% dei casi, mentre alle carte è riservato solo il 12,9% delle transazioni.

È evidente come tra i commercianti restii all’utilizzo del pagamento elettronico ci siano anche i famosi “furbetti del POS”, più diffusi di quanto ci piacerebbe ammettere, in quanto la crescente affermazione dei pagamenti digitali va a colpire la tendenza ad utilizzare il cash in “nero” per evitare la tracciabilità dei pagamenti. Conseguentemente, una maggior riconoscibilità delle transazioni tramite i pagamenti digitali permetterebbe di ridurre l’evasione fiscale e di conseguenza far pagare meno tasse ai contribuenti.

Azzerare le commissioni per i pagamenti sotto i 25 euro darebbe sicuramente una scossa a una stallo che sta creando diversi difficoltà al sistema Italia nella sua avanzata verso la digitaliazione dei pagamenti.