E’ in crescita la volontà dei cittadini italiani di fare ricorso sempre più ai pagamenti cashless. E’ quanto emerge dalla survey annuale, contenuta nel Rapporto 2023 “Accelerare la transizione cashless a beneficio del Paese: fattori abilitanti, casi d’uso e prospettive future”, realizzato da The European House-Ambrosetti. Dal Rapporto emerge comunque che l’Italia “si conferma uno dei paesi più dipendenti dal contante al mondo”. Nel Cash Intensity Index 2023, ovvero l’indicatore della Community Cashless Society (una piattaforma multi-stakeholder di confronto sui pagamenti elettronici, fondata nel 2015 da The European House-Ambrosetti) che misura il livello di “dipendenza dal contante” di 144 economie globali, l’Italia si colloca tra le 30 peggiori economie per Cash Intensity, posizionandosi al 28esimo posto. Riporta un peggioramento di 1 posizione rispetto all’edizione 2022 e di 5 posizioni rispetto all’edizione 2021. L’Italia, si legge nel Rapporto, “si mantiene sulle retrovie della transizione cashless in Europa”. Il Cashless Society Index 2023 posiziona infatti l’Italia al 25esimo posto su 27 Paesi Ue davanti solo a Romania e Bulgaria. In testa alla classifica invece la Danimarca, seguita da Svezia e Paesi Bassi.

Dai risultati della survey, emerge che per 3 italiani su 4 il cashless è la modalità di pagamento preferita e 6 italiani su 10 hanno aumentato l’utilizzo dei pagamenti elettronici nell’ultimo anno. Inoltre solo l’1% della popolazione adulta non utilizza mai i pagamenti cashless per le proprie transazioni. E, in una scala da 1 a 4 i pagamenti cashless riportano un giudizio complessivo sulla loro sicurezza superiore a quello del contante (3,2 vs. 3,0) e la decisione di innalzare il tetto al contante - si legge nel Rapporto - non porterà né a un aumento dei pagamenti in contante (62,9%) né dei consumi (74,9%). Complessivamente si conferma il trend positivo della scorsa rilevazione: oltre 7 italiani su 10 vorrebbero utilizzare di più gli strumenti di pagamento cashless (74,6%) in aumento di 14,9 punti percentuali rispetto alla Survey 2020 (59,7%). Si consolida dunque sempre più la preferenza verso i pagamenti digitali ed elettronici.