ITA / ENG

News

7 Luglio 2022

PNRR, al via le reti di facilitazione digitale

Il 21 giugno la Conferenza delle Regioni ha approvato il piano presentato dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri su una delle misure contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR), dedicata allo sviluppo della Rete dei servizi di facilitazione digitale. Con questa decisione - comunica il ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale - viene ufficializzato l’avvio operativo del progetto che ha l’obiettivo di creare 3.000 punti di facilitazione su tutto il territorio nazionale per accrescere le competenze e l’inclusione digitale di 2 milioni di cittadini.

In questi mesi il Dipartimento ha lavorato in stretta collaborazione con le Regioni nella definizione del piano, “stabilendo in maniera condivisa il funzionamento e il dispiegamento territoriale del progetto, basandosi anche sulle esperienze e buone pratiche già esistenti, da declinare successivamente nel resto del Paese”, si legge in una nota stampa.

Proseguirà ora il lavoro di co-progettazione finalizzato alla ripartizione dei 135 milioni previsti dalla misura, attraverso singoli accordi con le Regioni. Successivamente sarà compito di quest’ultime emanare i bandi locali per l’individuazione dei punti di facilitazione, la selezione dei facilitatori e quindi la successiva formazione dei cittadini. Il Dipartimento per la trasformazione digitale curerà inoltre la formazione e la certificazione delle competenze dei facilitatori al livello 5 dello standard di riferimento europeo DigComp.

Il 27% delle risorse del PNRR è dedicato alla transizione digitale, con un’attenzione particolare proprio al tema delle competenze. “L'Italia - sottolinea il Ministero - sconta storicamente un ritardo considerevole in questo ambito, soprattutto in confronto con gli altri Paesi europei. Proprio per questo motivo, tra gli obiettivi di Italia digitale 2026, la strategia per il digitale del PNRR, c’è quello di colmare tale divario e portare almeno al 70% la percentuale di italiani con competenze digitali di base”.