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21 Giugno 2019

Occorre una strategia per i pagamenti digitali

L'Italia ha tutte le carte in regola per essere fra i primi Paesi europei nei pagamenti elettronici, tuttavia la strada da fare è ancora molta lunga e sembra ormai necessario costruire una strategia a lungo scadere, che contenga alcune misure chiare per la lotta al contante.

Sulla carta l'Italia non ha problemi strutturali: la rete di pos è la quarta in Europa, le commissioni  bancarie sono drasticamente calate sia per il tetto imposto dall'Europa sia per le politiche aggressive di "molti operatori". La gestione del contante è una spesa molto ingente per il sistema paese, avendo un costo di quasi il doppio rispetto a quello dei pagamenti elettronici. Senza contare i rischi in termini di furto, e la tracciabilità dei pagamenti digitali rispetto ai cugini in contanti.  Esiste, come rilevato più volte, un problema di educazione finanziaria da parte dei consumatori italiani, che sembrano mancare in dimestichezza.

In questo senso la P.a. potrebbe rilevarsi un volano per tutti, costringendo i consumatori a famigliarizzare con questo strumento. 

Ma la vera arma degli italini risiede nel fidato smartphone, compagno ormai inseparabile. Oggi questi cellulari si stanno trasformando in veri smart pos, strumenti di pagamenti a tutti gli effetti. Secondo un report dei primi mesi del 2019 gli abitanti dello stivale sono i primi in Europa per gli acquisti via smartphone: quasi la metà, 47%, preferisce il comodo schermo touch come strumento per i propri acquisti quotidiani, superando la media dei cittadini europei, stimata attorno al 33%.