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23 Ottobre 2019

Neanche Telegram riesce a lanciare la sua criptovaluta

Sembra che i colossi nei social network non riescano a sfondare nel mondo delle criptovalute. A pochi giorni dal suo arrivo nel mercato Gram, la criptovaluta di Telegram ha già dei probelmi. Almeno per il momento è infatti bloccata – il debutto era previsto per fine mese – ed  è stata la Sec americana (Securities and exchange commission) a bloccarla. Il motivo? Avrebbe cercato di violare alcune leggi federali. La Sec ha ottenuto un ordine restrittivo temporaneo venerdì contro Telegram Group e la sua controllata al Ton Issuer, due entità con sede nelle Isole Vergini britanniche colpevoli di aver condotto una presunta offerta di token digitali non registrata negli Stati Uniti e oltremare che finora ha raccolto oltre 1,7 miliardi di dollari.

La denuncia della Sec si concentra sul fatto che le due aziende hanno iniziato a raccogliere capitali a gennaio 2018 per finanziare lo sviluppo della propria blockchain, la Telegram Open Network o Ton Blockchain, nonché l’applicazione di messaggistica mobile Telegram Messenger.

Sembra che gli imputati  abbiano venduto circa 2,9 miliardi di token digitali chiamati Gram a prezzi scontati a 171 acquirenti iniziali in tutto il mondo, tra cui oltre 1 miliardo di Gram a 39 acquirenti statunitensi. Telegram ha promesso di consegnare i Gram agli acquirenti iniziali al momento del lancio della sua blockchain entro il 31 ottobre 2019, momento in cui gli acquirenti e Telegram saranno in grado di vendere miliardi di Grammi nei mercati statunitensi. La denuncia sostiene che gli imputati non sono riusciti a registrare le loro offerte e vendite di Gram, che sono titoli, in violazione delle disposizioni di registrazione del Securities Act del 1933.

In estrame sintesi Telegram non avrebbe registrato la vendita del token, che la Sec considera un titolo azionario. Al di là della sentenza della Sec, appare ormai chiaro, visto gli sviluppi che nelle ultime settimana stanno convolgendo Libra, cè sicuramente una grande attenzione da parte dei Governi a impedire a questi colossi, Telegram tra gli ultimi, a inondare il mercato statunitense con nuove criptovalute. 

E Telegram? Bloomberg ha riferito che la società avrebbe dichiarato agli investitori di aver discusso con la Sec negli ultimi 18 mesi per quanto riguarda la criptovaluta: “Siamo rimasti sorpresi e delusi dal fatto che la Sec abbia scelto di intentare causa in queste circostanze”. Dopo di che un lungo silenzio.