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24 Maggio 2019

Napoli: il fantasma del bancomat

Pagare con carte di credito, bancomat o Pos non è sempre facile in una città come Napoli. In diversi quartieri del capoluogo campano un ritornello sembra accomunare diversi commercianti “Il Pos non lo abbiamo, ci dispiace, solo contanti”. I commercianti sembrano snobbare i sistemi di pagamenti elettronici accusando i costi di gestione e la percentuale che incassa la banca per ogni transazione. Specialmente su cifre contenute, il negoziante sostiene di rimetterci dalla vendita del prodotto: servirebbero quindi delle iniziative per favorire le attività commerciali, istituendo accordi di categoria  che riducano i costi a carico degli esercenti.

Questo mischiato a il fascino che ancora esercita la carta nei confronti delle nuove tecnologie rende difficoltoso ai pagamenti digitali farsi strada tra i commercianti.

Napoli è uno degli esempi più lampanti ma certamente non è l’unico: in generale banconote e monete sono usate dagli italiani nel 85,9% dei casi, mentre alle carte è riservato solo il 12,9% delle transazioni.

Oggi l’Italia si trova di fronte ad una sfida epocale di modernizzazione non solo nelle abitudini di consumo, ma anche per le filiere industriali e dei servizi. Nel caso di Napoli, sicuramente questo va a creare notevoli disagi ai turisti, i quali sono costretti a vagare per la città alla ricerca di un bancomat per prelevare o semplicemente cambiare negozio.

È evidente come tra i commercianti restii all’utilizzo del pagamento elettronico ci siano anche i famosi “furbetti del POS”, più diffusi di quanto ci piacerebbe ammettere, in quanto la crescente affermazione dei pagamenti digitali va a colpire la tendenza ad utilizzare il cash in “nero” per evitare la tracciabilità dei pagamenti. Conseguentemente, una maggior riconoscibilità delle transazioni tramite i pagamenti digitali permetterebbe di ridurre l’evasione fiscale e di conseguenza far pagare meno tasse ai contribuenti.

Ma non solo, secondo l’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano l’utilizzo del contante costa al sistema Italia quasi 10 miliardi l’anno, provocando un’ulteriore perdita.

Tuttavia le cose sono spesso più complicate di come appaiono. Sebbene infatti i nuovi strumenti di pagamento elettronici siano un’arma preziosa contro l’evasione fiscale, l’Italia continua a rimanere un Paese con una forte liquidità, in cui il peso del contante, ramificato all’interno degli usi dei consumatori, continuerà a farsi sentire. Questo inasprisce l’abituale confronto tra il desueto contante e le avvenieristiche app di pagamenti digitali, in quanto causa della conformazione del sistema economico e bancario italiano, non si è in grado di un sistema di pagamento piuttosto che un altro.