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5 Agosto 2019

Libra non c’è ancora ma il fisco americano “avvisa” 10 mila cittadini sugli obblighi contributivi in tema di criptovalute

La moneta di Facebook non è ancora realtà, ma Libra provoca già moltissime attenzioni: ad esempio quelle del fisco USA che in queste settimane ha diffuso oltre 10 mila avvisi ai cittadini americani che hanno fatto operazioni con criptovalute. I motivi? Almeno due, come ha evidenziato Fabrizio Cancelliere sul Sole 24 Ore. Da una parte, infatti, c’è la volontà di informare i contribuenti dei propri obblighi tributari, al fine di incentivare l’adempimento spontaneo dei sempre più numerosi “cripto investitori”. Ma c’è dell’altro. Negli Stati Uniti, infatti, una legge del 2014 precisa che “le monete virtuali non hanno natura di moneta estera ma più genericamente di asset (property)”, come sottolineato dal Sole 24 Ore. Ciò comporta, per cittadini americani, “l’obbligo di dichiarare tutte le operazioni di scambio dei criptoasset”, e soprattutto agevola l’amministrazione tributaria americana, impegnata ad adeguare gli obblighi fiscali dei contribuenti a un contesto economico molto cambiato negli ultimi anni, complice anche la nascita delle criptovalute. Insomma, Libra non esiste ancora, ma è il Fisco ha già iniziato a fare i propri conti per predisporre le nuove linee guida per gli obblighi dichiarativi dei cripto investitori. Da cui non potranno esimersi.