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5 Aprile 2022

L'Italia è ancora fortemente dipendente dal contante

L’Italia resta un Paese fortemente dipendente dal contante: è oggi 29esima al mondo per incidenza del contante sull’economia e si posiziona 24esima su 27 Paesi UE nel Cashless Society Index, peggiorando di due posizioni. E’ quanto emerge dal Rapporto 2022 della Community Cashless Society di The European House - Ambrosetti. “Anche quest’anno, l’Italia si conferma un paese fortemente cash-based e ci posizioniamo tra le 30 peggiori economie al mondo per cash intensity con un valore del contante in circolazione sul PIL pari a 15,4 per cento”, ha affermato Valerio De Molli, Managing Partner & CEO, The European House - Ambrosetti. “Sebbene siamo ancora lontani dal raggiungimento di una piena e diffusa cashless society, ci sono anche alcune buone notizie: ad esempio, dalla survey condotta dalla community ai cittadini, emerge che oltre 7 italiani su 10 vorrebbero utilizzare di più il cashless (in aumento di 13,1 p.p. rispetto alla survey 2020) e 6 italiani su 10 dichiarano di voler ridurre l’utilizzo del contante in futuro”.

Anche nel 2020 l’Italia rimane 25esima su 27 Paesi UE per numero di transazioni con carta pro-capite, con una riduzione del valore transato cashless del -1,4%. L’Italia rimane terzultima in Europa per numero di transazioni pro-capite, 61,5 nel 2020 (in diminuzione rispetto al 2019 in cui era pari a 61,7) contro una media europea di 142. “In termini assoluti e tradotte sulla popolazione italiana, la differenza equivale a 4,8 miliardi di transazioni. Anche aggiungendo la caratteristica principalmente italiana delle carte prepagate, l’Italia - si afferma nel Rapporto - non migliora, arrivando a registrare 81 transazioni con carta pro-capite, un numero pari alla metà della media europea di 156. Parallelamente alla riduzione del numero di transazioni, nel 2020 si registra una riduzione del valore del transato con carte di pagamento e carte prepagate (-1,4%), che nel 2020 - si legge nel Rapporto - ammonta a 253 miliardi di euro.

La riduzione del transato sarebbe stata ancora più rilevante se non fossero state considerate le carte prepagate: quest’ultime hanno fatto registrare un aumento del valore transato cashless nel 2020 rispetto al 2019 pari al 16,7%, mentre le carte di pagamento hanno visto il loro valore ridursi del 4,4%. Inoltre, è da sottolineare che se in Italia il calo del valore transato può essere collegato al calo dei consumi e del PIL durante la pandemia, lo stesso non si è verificato in tutti gli altri Paesi UE. Infatti, nel 2020, il valore transato cashless nei Paesi europei è aumentato in media del +2,0%”.