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16 Luglio 2020

In dieci anni 146mila istanze sul tavolo dell’Arbitro finanziario

In dieci anni, dal 2009 al 2019, l’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), strumento di tutela a disposizione dei clienti di banche e intermediari finanziari, si è affermato come "organismo di risoluzione alternativa delle controversie”, ricevendo complessivamente oltre 146.000 istanze dai clienti. Questo risultato è stato ottenuto “grazie all’attività decisoria dei Collegi, autonomi e indipendenti dalla Banca d’Italia, altamente qualificati in materia di diritto bancario e finanziario, di tutela dei consumatori e in materie economiche”, si legge nell’ultima Relazione annuale. Nel decennio sono state adottate circa 132.000 decisioni, adempiute dagli intermediari nella quasi totalità dei casi, nonostante non siano vincolanti: soltanto con riferimento agli ultimi quattro anni, ai ricorrenti sono stati riconosciuti più di 83 milioni di euro.

L’Arbitro ha reso anche più agevole l’accesso del cittadino a questa forma di tutela, anche su impulso della direttiva UE/2013/11 sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori (alternative dispute resolution, ADR). Da oltre due anni è attivo il portale ABF che consente di presentare i ricorsi online senza bisogno dell’assistenza di professionisti, grazie a un percorso guidato e alla possibilità di ricevere un tempestivo supporto online, si legge nella Relazione.

Lo scorso anno è proseguito il calo dei ricorsi presentati all’Arbitro (-18%): sono stati 22.059, di cui il 48% relativi alle cessioni del quinto. Come nel 2018, la riduzione dei ricorsi ha riguardato, in particolare, quelli in tema di estinzione anticipata dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione (-39%).