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7 Marzo 2019

In crescita i pagamenti digitali verso gli enti pubblici

Era il 2016: David Bowie ci lasciava all’età di 69 anni, Lion Messi vinceva il suo quinto Pallone d’Oro, gli inglesi votano per uscire dalla Comunità Europea, e il fintech entrava nel settore della Pubblica Amministrazione. In poco più di 2 anni la crescita degli strumenti di pagamento elettronico è stata a doppia cifra come confermano i dati resi noti di recente dal Team per la trasformazione digitale.

Infatti se negli ultimi tre mesi del 2016 le transazioni “digitali” nei confronti della Pubblica Amministrazione sono state circa 137mila, l’anno successivo si è raggiunto il traguardo di 1 milione e 468mila transazioni.

Ciò dimostra che il gradimento degli italiani per questa modalità di pagamento, immediata, sicura e smart, è in esponenziale aumento. Inoltre pare che il 2019 possa essere l’anno della svolta: nell’ultimo trimestre dello scorso anno infatti sono state registrate ben 4 milioni e 682mila transazioni, prova indissolubile della capillarità finalmente raggiunta da questo metodo di pagamento, che aveva come impasse una scarsa adozione da parte degli uffici pubblici del Centro e del Sud Italia.

Gli investimenti mirati alla trasformazione digitale della PA hanno finalmente portato dei risultati notevoli, il numero di pagamenti digitali nel primo mese del 2019 è di ben 7 milioni e 425mila, che corrisponde a un’entrata totale di un miliardo e 108 milioni di euro. Questo significa che rispetto al primo anno di adozione (2016), gli importi sono incrementati del 725%.

La digitalizzazione del Paese non è altro che la rivoluzione tanto attesa dai cittadini che finalmente possono godere di un sistema, o meglio di una piattaforma, che semplifica senza togliere trasparenza. La strada sembra ormai in discesa, e il tanto atteso cambio di visione, in cui i pagamenti digitali non sono più considerati come un problema da gestire o un costo da sostenere, ma come un’opportunità per l’intero settore pubblico, sembra finalmente giunta.