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27 Settembre 2018

Il contraddittorio rapporto tra giovani e moneta elettronica

L’indagine portata avanti da Doxa Kids, American Express e Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio di ABI, in collaborazione con Paypal, svela una relazione a dir poco contraddittoria tra millennials e pagamenti elettronici.

Lo studio rivela che la maggior parte dei giovani tra i 14 e i 17 anni considera utile la tecnologia applicata ai pagamenti, a causa della semplicità, affidabilità e rintracciabilità, ma allo stesso tempo preferisce spendere denaro “cash”. Il motivo è da ricercarsi, prevalentemente, nella scelta dei genitori che, per il 69%, preferiscono dare ancora la paghetta in contanti ai propri figli. Secondo Doxa, infatti, solo il 13% decide di affidare loro una carta prepagata o comunque moneta dematerializzata.

Non solo, ma nella maggior parte dei casi le carte di credito e debito sono ritenute difficilmente “controllabili” dagli stessi genitori: un motivo in più per dare ai giovani risparmiatori gli strumenti necessari per utilizzare il denaro consapevolmente.

Secondo Doxa il 75% dei nativi digitali intervistati acquista online e un terzo di loro preferisce l’e-commerce all’acquisto nei negozi fisici. Nell’ambito degli acquisti online le donne preferiscono acquistare libri, musica, vestiti e accessori, gli uomini invece spendono di più per videogiochi e app a pagamento.

Il sondaggio inoltre evidenzia una spesa media mensile di 48 euro. Differiscono le modalità di pagamento: il 38% paga attraverso il circuito Paypal, il 22% con una carta di proprietà mentre il restante 39% paga utilizzando le carte dei genitori. Più confusione c’è, invece, sulle tanto instabili e volatili cripto valute che solo il 37% considera strumento di pagamento innovativo, con la maggior parte dei ragazzi che ignora l’esistenza di altre criptomonete oltre al Bitcoin, ma come biasimarli? Ad oggi nemmeno gli adulti ci hanno capito molto.