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30 Novembre 2021

Euro digitale, Visco: "Benefici per la politica monetaria e la stabilità finanziaria"

Continua a crescere l’uso degli strumenti di pagamento digitali al dettaglio sostenuto dai cambiamenti nelle abitudini dei consumatori e dalla sempre maggiore crescita dell’e-commerce. In tale contesto, l’euro digitale “assicurerebbe che il pubblico continui a godere dei benefici legati all’uso dell’unica moneta priva di rischi, quella emessa dalla banca centrale, e aiuterebbe a preservare la fiducia dei cittadini nel sistema monetario e nelle forme di denaro privato. Anche la politica monetaria e la stabilità finanziaria potrebbero trarne benefici”. Lo ha detto il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo al Convegno Annuale dell’Associazione Europea del Diritto Bancario e Finanziario. Visco ha sottolineato che una moneta digitale emessa dall’Eurosistema fungerebbe da “complemento, piuttosto che da sostituto, rispetto al contante e agli altri mezzi di pagamento elettronici esistenti o che potranno essere sviluppati in futuro. A tal fine, le sue caratteristiche dovranno essere tali da soddisfare le aspettative degli utenti, garantendo la privacy, la sicurezza e la facilità di utilizzo, e favorire l’innovazione e la trasformazione digitale dell’economia”.

Per evitare effetti indesiderati sul mantenimento della stabilità monetaria e finanziaria “saranno necessarie analisi quantitative per valutare l’opportunità di introdurre vincoli all’utilizzo della moneta digitale (ad esempio, limiti agli importi che possono essere detenuti o trasferiti dagli utenti). La decisione sulla possibile emissione di un euro digitale sarà presa nei prossimi anni alla luce dei risultati delle attività che abbiamo avviato”.

Lo scorso luglio il Consiglio direttivo della Banca centrale europea aveva già avviato la fase di investigazione dell’euro digitale, coordinata da una task force ad alto livello dell’Eurosistema di cui Bankitalia fa parte. “Verranno affrontate questioni chiave - ha osservato Visco - riguardanti le possibili caratteristiche dell’euro digitale, tra cui gli aspetti infrastrutturali, quelli distributivi e gli ambiti di utilizzo che rispondano alle esigenze degli utenti. Questa prima fase segue la consultazione pubblica e il lavoro di sperimentazione svolto negli ultimi mesi, cui la Banca d’Italia ha contribuito significativamente”.