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18 Maggio 2021

Visco (Bankitalia): "La transizione digitale nel credito è irreversibile"

“Il processo di transizione digitale è un fenomeno globale in rapido avanzamento; coinvolge tutti i settori della società e dell’economia. Le limitazioni alle libertà personali di movimento e di interazione sociale indotte dalla pandemia e dalle misure adottate per contrastarla lo hanno fortemente accelerato. Questo cambio di passo ha interessato anche l’industria finanziaria, sia nel sistema dei pagamenti sia nell’intermediazione creditizia”. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, chiudendo il convegno di aprile su “La transizione digitale nel credito”, promosso da Milano Hub, il nuovo centro di innovazione dalla Banca d’Italia.

In Italia, nel 2020 la quota di transazioni via Internet sul totale con carta è salita di circa 8 punti percentuali in media rispetto al 2019. Nei negozi fisici, dove si va riducendo il ricorso al contante, la quota di pagamenti contactless è cresciuta di circa 20 punti percentuali. Anche la quota di bonifici online (via Internet o mediante collegamenti telematici) sul totale dei bonifici ha registrato un forte aumento, pari a 6 punti percentuali, ha spiegato Visco.

La transizione digitale nel credito “è irreversibile e coinvolge - ha sottolineato Visco - tutte le fasi della gestione dei finanziamenti, dalla concessione al rimborso, inclusi gli interventi sui prestiti problematici. L’innovazione tecnologica consente di ridurre i costi di ingresso sul mercato in segmenti specifici dell’offerta di credito (dai mutui al factoring, ai prestiti personali) e di sviluppare forme di finanziamento “disintermediate”, quali quelle del crowdfunding”.

I potenziali guadagni della transizione digitale in termini di efficienza nel funzionamento del mercato del credito “sono considerevoli: riduzione dei costi, maggiore tempestività nell’erogazione dei finanziamenti, misurazione dei rischi più accurata, ampliamento dell’offerta a segmenti della clientela che, in passato, erano serviti poco o male. Attraverso la digitalizzazione del credito è possibile contribuire a una maggiore inclusione finanziaria e alla costruzione di un sistema finanziario più sostenibile”. Ma affinché questi potenziali guadagni si concretizzino “è però necessario gestire i rischi che le nuove tecnologie portano con sé”.

La digitalizzazione della finanza “rappresenta solo una parte, pur rilevante, del più generale processo di transizione digitale della nostra società. Questo costituisce una leva di crescita oramai imprescindibile per sostenere la ripresa delle economie, così duramente colpite dalla crisi pandemica. Ma i benefici saranno diffusi solo se sapremo governarne i rischi. Per le Autorità di regolamentazione e di vigilanza si tratta di una sfida ineludibile. Chi opera sul mercato vi deve contribuire, cooperando per il successo di una transizione dalla quale tutti possano trarre vantaggio e per costruite un futuro più equo e sostenibile”, ha affermato il governatore della Banca d’Italia.