I pagamenti digitali si sono infiltrati in tutte le fessure della società, dallo shopping, alla spesa sino ad arrivare ai viaggi. Grazie alla maggior sicurezza che ha abbattuto la riluttanza dei consumatori nell'utilizzo questi strumenti le percentuali di acquisti tramite smartphone, carte cashless, carte di debito o altro, sono raddoppiate.

Sembra che l’obbiettivo dei big player nel settore traveller sia rendere l’acquisto di un viaggio il più possibile “senza frizioni”, smaterializzando l’esperienza di pagamento, intensificando l’attenzione alla security.

Nel settore in questione sembra che la nuova frontiera dei digital payment si chiami assistenza virtuale. Una pratica che arriva dal lontano oriente, e che nell’ultimo anno ha percorso la via della seta sino ad approdare nel vecchio continente. Stiamo parlando di WeChat Pay: il servizio di pagamento abbinato a WeChat, l’applicazione di messaggistica istantanea più diffusa nel Paese del Dragone. Una sorta di WhatsApp, almeno in origine. Oggi, infatti, proprio grazie al servizio Pay, l’applicazione viene utilizzata in Cina per acquistare moltissimi servizi e fare acquisti su piattaforme di E-commerce.

Dal modello orientale sono nati nuovi strumenti di supporto vocale, come Alexa nel caso di Amazon, in cui gli acquisti saranno veicolati attraverso sistemi di pagamento digitali. L’idea sembrerebbe quella di far diminuire ai viaggiatori le interazioni con la tastiera. 

Gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano rivelano infatti che nell’ultimo anno c’è stata un’impennata delle transazioni effettuate con il mobile payment (70 milioni contro i 10 milioni dell’anno precedente). Presto o tardi le pianificazioni dei nostri viaggi non saranno più fatte attraverso agenzie di viaggio o pc, ma tutto sarà importato sulle nuove piattaforme digitali, dove per effettuare transizioni è sufficiente un semplice tocco del nostro pollice.