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27 Agosto 2020

Sicurezza in rete: nel secondo trimestre 2020 crimini informatici aumentati di oltre il 250% rispetto al primo.

Giugno è stato il mese in cui dall’inizio dell’anno si è verificata la maggior parte di attacchi, incidenti e violazioni della privacy a danno di aziende, privati e pubblica amministrazione. E’ quanto risulta dal rapporto sulle minacce informatiche nel 2020 in Italia elaborato dall’Osservatorio sulla Cybersecurity di Exprivia.

Analizzando 40 fonti di informazione pubbliche è risultato che tra il primo trimestre dell’anno (quando gli attacchi erano stati 47) e il secondo (ben 171) l’incremento è stato superiore al 250% con un picco nel mese di giugno (ben 86 attacchi); complici l’incremento dello smart working, una maggiore connessione ai social network durante l’emergenza e la riapertura delle industrie subito dopo il lockdown. La maggior parte degli attacchi sono da mettere in relazione all’emergenza Coronavirus e oltre il 60% degli episodi ha provocato come danno - si legge in una nota di Exprivia - il furto dei dati con una crescita a tripla cifra rispetto al primo trimestre (+ 361%), superando sia le violazioni della privacy (11% dei casi) sia le perdite di denaro (7%). Gli esperti di Exprivia pongono l’accento sull’elevato rischio che stanno correndo i sistemi di videosorveglianza presi di mira dagli hacker, che già nel primo trimestre hanno messo a punto un pericoloso attacco con il malware MIRAI.

“In questo periodo diversi siti illegali – afferma Domenico Raguseo, direttore Cybersecurity Exprivia – hanno sfruttato termini come ‘Corona Antivirus’ e simili per introdurre software malevoli nei computer delle vittime, compromettendone il funzionamento. Il cybercrime – aggiunge Raguseo - ha trovato terreno fertile soprattutto a causa di una diffusa mancanza di cultura digitale, anche nei singoli cittadini, e dell’inadeguatezza con cui aziende ed enti pubblici proteggono dati sensibili e sistemi informatici. Prevediamo anche che nei prossimi mesi corrano un rischio elevato di attacchi anche i sistemi di videosorveglianza e i dispositivi IoT collegati a Internet che non vengono protetti adeguatamente, facilitando accessi illegittimi”.

Dal secondo report dell’Osservatorio di Exprivia si evince inoltre che nel secondo trimestre in Italia sono cresciuti del 700% gli attacchi di matrice ‘hacktivistica’, ossia pratiche di azione digitale in stile hacker, un fenomeno emergente spesso collegato a campagne internazionali su temi di grande attualità come “black-lives-matter” e “revenge-porn”. Quadruplicate, inoltre, le truffe tramite tecniche di phishing e social engineering (+307% rispetto al primo trimestre, oltre il 37% dei casi), che ingannano l’utente facendo leva su messaggi “esca” via e-mail o su tecniche subdole tramite social network per carpire dati finanziari (il numero di conto corrente o della carta di credito) oppure rubare i codici di accesso ai servizi a cui la persona è abbonata.

Anche nel secondo trimestre dell’anno - spiega Exprivia - resta ancora sconosciuta la modalità di attacco informatico in oltre il 30% dei casi (53 attacchi in più nel secondo trimestre), “evidenziando così l’impellente necessità di elaborare adeguati sistemi di protezione”. Il 17% degli attacchi, invece, è avvenuto tramite malware - software o programmi informatici malevoli - che hanno sfruttato il Coronavirus per attirare l’attenzione degli utenti.