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1 Luglio 2019

Pagare con il riconoscimento facciale

Mentre in Italia i pagamenti elettronici sono ancora una percentuale piuttosto irrisorio sul totale delle transizioni che effettuiamo, in altre parti del mondo si sta già lavorando a come superarli: in Cina, ad esempio, come racconta il Wall Street Journal, stanno cominciando a diffondersi i pagamenti con il riconoscimento facciale, che gradualmente dovrebbero sostituire non soltanto i pagamenti con le carte ma anche quelli con gli smartphone (che in Italia hanno cominciato a prendere piede da qualche anno).

Questi sistemi di pagamento sono essenzialmente dei dispositivi dotati di fotocamera, che scansionano i dati biometrici del volto del cliente iscritto e poi li confrontano con quelli già in possesso delle piattaforme di pagamento. Alipay, per esempio, utilizza da anni il riconoscimento facciale per l’accesso degli utenti (simile a quello che hanno gli iPhone più recenti), quindi al conto bancario è associata anche una foto. 

Alipay assicura che il sistema è quasi impossibile da ingannare: il riconoscimento facciale della piattaforma riesce a distinguere le differenze di due gemelli omozigoti e ha un margine di errore bassissimo. Secondo Jidong Chen, manager di una società legata ad Alibaba, l’accuratezza del riconoscimento è al 99,8 per cento.

Oltre ai dubbi sulla sicurezza di questo sistema, ce ne sono altri che riguardano ovviamente la privacy, non è chiaro infatti se i dati biometrici dei volti dei clienti potrebbero essere in qualche modo condiviso con altre società. Uno scherzetto che costerebbe molto alla già esile fiducia nei consumatori verso queste futuristiche tecnologie.