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19 Aprile 2019

Niente più cash alla pompa di benzina

Già da tempo si parla di ridurre l’utilizzo di contante per l’acquisto di carburante. Nel 2018 sulla rete di distribuzione di carburanti italiana sono stati venduti circa 28,6 miliardi di litri di benzina e gasolio, per un incasso di 43,7 miliardi di euro (di cui 26,6 miliardi rappresentati da tasse - accise e IVA). Gli acquisti effettuati in contanti hanno rappresentato il 53 % del totale (23,2 miliardi di euro) pari al 6 % dell’intero contante circolante sul territorio nazionale. Tutto ciò favorisce fenomeni di illegalità e rende la rete vulnerabile rispetto a furti e rapine, nonché ad attività di riciclaggio della criminalità organizzata.

Per ridurre questi rischi e sensibilizzare il consumatore nell’utilizzo di pagamenti digitali per l’acquisto di carburanti Bancomat S.p.A. e Unione Petrolifera hanno lanciato una sfida al settore per accelerare l’utilizzo delle tecnologie digitali. L'iniziativa vuole rilanciare il progetto «zero contanti», avviato nel 2017 e che ha già portato una riduzione di circa il 7% nell’uso del contante per l’acquisto di carburante.

L’implementazione dei pagamenti digitali in questo settore potrebbero portare a una diminuzione di rapine e riciclaggio e garantire una maggior tutela nei confronti di clienti ed esercenti sul modello danese. Il Paese che affaccia sul Mar Baltico è sempre stato uno dei principali promotori della diminuzione del contante. Già nel 2017 era entrata in vigore una legge che permetteva ai negozianti di non accettare contanti dalle 22 alle 6 del mattino. Un arguto escamotage per dissuadere i criminali notturni e per far sentire più al sicuro i negozianti, che non avendo contante nelle casse corrono meno rischi di essere aggrediti.