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4 Marzo 2019

La sfida dei pagamenti digitali

Lo sviluppo di app in grado di concorrere con le classiche istituzioni bancarie, senza contare le continue incursioni dei big dell’Hi-tech nell’universo fintech, sta costringendo l’industria bancaria a cercare nuove strade per stare al passo coi tempi.

Se è vero che l’unione fa la forza, sembra che la strategia principale scelta dall’Associazione bancaria italiana sia quella di lavorare in sinergia con aziende fintech per realizzare nuovi servizi che possano rispondere a un mercato sempre più spezzettato e tecnologico.

Secondo una recente indagine dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, gli italiani abbandonano le vecchie abitudini e puntano sui pagamenti digitali. Nel 2018 il 33% dei retailer ha investito in soluzioni di pagamento innovative e, in particolare, il 24% ha investito nel Mobile POS. Dalle pasticcerie ai food truck itineranti, passando per gli artigiani di antichi mestieri, l’innovazione sta conquistando fette sempre più consistenti nel mondo dei retailer.

Contro il futuro non esiste alcun antidoto se non cedere al cambiamento e il mondo bancario italiano sembra aver capito la lezione. D’altro canto i numeri non sono confortevoli: nel 2008 i clienti entravano in filiale 1,7 volte in media al mese; dieci anni dopo sono scesi a 1,3 volte. Esclusi gli addebiti e gli accrediti automatici, a fine 2016 due terzi delle operazioni erano effettuate in modalità remota, a distanza, con l’utilizzo di pc, tablet, smartphone. Di fatto oggi solo il 5% della clientela utilizza in maniera esclusiva i canali fisici.

Di fronte a questi dati le scelte si restringono, e abbracciare uno sviluppo che nasca non dalla contrapposizione ma da un’integrazione tra il mondo bancario e l’universo del fintech sembra essere la sola pozione contro i repentini cambiamenti che stanno portando i pagamenti digitali.