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30 Marzo 2021

L'export digitale italiano di beni di consumo nel 2020 vale 13,5 mld di euro, +14%

L'eCommerce e il digitale hanno avuto un ruolo fondamentale nel contenere il crollo degli scambi commerciali tradizionali, che in seguito all'emergenza Covid19 sono calati in Italia di circa il 10%, e nel sostenere le imprese nella gestione degli aumentati rischi di internazionalizzazione e nella ripartenza. Nel 2020 l'export digitale italiano di beni di consumo ha raggiunto un valore di 13,5 miliardi di euro, con una crescita del 14% in linea con l'andamento pre-pandemia, e un'incidenza del 9% sull'export complessivo di beni di consumo (era il 7% nel 2019) e del 3% sulle esportazioni totali (2,5% nel 2019). Sono alcuni dei risultati della ricerca dell'Osservatorio Export Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno online "Export digitale, Covid ed emergenza: strategie per la ripartenza".

Nonostante un calo del 9% rispetto al 2019, il Fashion è ancora il settore più importante, con un valore di 7,1 miliardi di euro, pari al 53% delle esportazioni digitali di beni di consumo e al 16,5% di quelle online di settore. Segue il Food, l'unico settore "favorito" dall'emergenza con una crescita del +46% e un valore di 1,9 miliardi di euro, pari al 14% dell'export digitale e al 4% di quello alimentare. Il terzo comparto è l'Arredamento, che vale 1,1 miliardi e quasi l'8% delle esportazioni online e il 12% di quelle di mobili. Elettronica, cosmetica, cartoleria, giochi, articoli sportivi e gli altri comparti valgono complessivamente il 25% dell'export digitale B2c, ma singolarmente hanno un peso marginale.