I Paesi del Nord Europa, si sa, cercano sempre di stare un passo avanti rispetto ai vicini del vecchio continente. La Svezia ad esempio è stata battezzata come la “capitale mondiale della lotta al cash”: le transizioni con il contante rappresentano solo il 2% del totale del paese scandinavo, percentuale che in base alle previsioni scenderà sotto il mezzo punto percentuale entro il 2020.

Ora anche il governo danese sta approntando un disegno di legge per autorizzare commercianti e gestori delle stazioni di servizio per carburanti a non accettare più pagamenti in contanti ma solo con bancomat, carte di credito e app per smartphone.

Il provvedimento dovrà ovviamente essere approvato dal parlamento per diventare operativo. La principale motivazioni che ha spinto il governo ad adottare questa strategia è che con meno contante in circolazione si contrasta la criminalità e l’evasione fiscale.

Il Paese che affaccia sul Mar Baltico è sempre stato uno dei principali promotori della diminuzione del contante. Già nel 2017 era entrata in vigore una legge che permetteva ai negozianti di non accettare contanti dalle 22 alle 6 del mattino. Un arguto escamotage per dissuadere i criminali notturni e per far sentire più al sicuro i negozianti, che non avendo contante nelle casse corrono meno rischi di essere aggrediti.

Sarà per il clima rigido, per la ferrea disciplina o solo per un’innaturale predisposizione all’innovazione, ma pare che i danesi non siano affezionati al contante come molti altri colleghi europei. Già da tempo a Copenaghen alcuni caffè non hanno più casse, né terminali per bancomat e carte di credito e i clienti pagano le consumazioni esclusivamente con i cellulari. Banconote e monete continueranno comunque ad essere accettate negli esercizi che svolgono anche una funzione sociale, come gli uffici postali, le farmacie e i piccoli supermercati, per tutelare le fasce economicamente più deboli.

Insomma, sembra che la Danimarca abbia trovato la ricetta perfetta per far convivere questi due strumenti di pagamento.