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14 Luglio 2020

Istat, Italia ancora in forte ritardo sull'utilizzo della rete

Italia ancora in ritardo, nel confronto internazionale, sull’utilizzo della rete e, quindi, nell’accesso ai servizi ICT (Information Communication Technology). Nel 2019 internet è utilizzato regolarmente dal 74% degli individui tra i 16 e i 74 anni, con un aumento di 5 punti percentuali negli ultimi tre anni. Nei 28 paesi Ue, invece, tra il 2017 e il 2019 gli utenti sono saliti dall’81% all’85%. Il ritardo dell’Italia è confermato anche dalla quota di non utenti pari al 20% contro l’11% della media europea e dalla percentuale degli utenti di 16-74 anni residenti con competenze digitali elevate che si attesta nel nostro paese al 22% contro il 33% della media Ue28. E’ la fotografia scattata dall’Istat nel “Rapporto annuale 2020”.

Dall’analisi a livello famigliare – basata sull’Indagine Multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” - sul ricorso ai servizi online durante l’emergenza COVID-19, emerge che le famiglie che si sono trovate completamente sprovviste di internauti sono 6 milioni 175 mila (il 24,2% del totale). Le famiglie più svantaggiate - spiega l’Istat - sono quelle costituite da soli anziani e quelle con un basso titolo di studio (titolo più elevato all’interno del nucleo è la licenza media). Forti anche le differenze legate al territorio: la percentuale di famiglie in cui nessun componente usa internet tocca quasi il 30% al Sud e nei comuni fino a 2.000 abitanti.

Tra le famiglie in cui in cui è presente almeno un componente che si è connesso negli ultimi 3 mesi (quasi il 74%) sono molte (85,7%) quelle in cui ciò avviene quotidianamente. L’Istat evidenzia però che solo nella metà di esse ciò è avvenuto ad opera di tutti i componenti del nucleo. L’accesso è una condizione necessaria, ma non sufficiente, per un utilizzo efficace dell’ICT ed emerge un quadro meno positivo quando si considerano anche i livelli di abilità d’uso. Sono, infatti, meno del 40% le famiglie in cui è presente almeno un internauta con competenze digitali elevate e il 12,8% quelle in cui tutti i componenti hanno queste stesse capacità d’uso. Il 25,2% delle famiglie ha competenze digitali di base, mentre sono il 33% le famiglie con almeno un componente con competenze basse.