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18 Febbraio 2019

Il contante piace ancora

Di fronte a una società in cui la digitalizzazione dei pagamenti continua a prendere piede, lo zoccolo duro del contante, sebbene scalfito, continua a tenere duro.

E’ quanto si evince oggi da uno studio della Banca Centrale Europea integrato con una ricerca di Banca Italia.  La rilevazione mostra che banconote e monete sono usate dagli italiani nel 85,9% dei casi, mentre alle carte è riservato solo il 12,9% delle transazioni. 

Dati che tuttavia possono essere male interpretati se non si tiene conto del valore effettivo delle transizioni stesse. Analizzando questo dato, infatti, salterà all’occhio che il valore mosso dalle carte è il 28,6% del totale, mentre il contante muove solo il 68,4%: segno che si usa il contante per pagamenti mediamente di bassa entità. Un caffè al bar, una corsa dal panettiere, una sosta al banco della frutta; le piccole spese del nostro quotidiano (parliamo di quelle inferiori ai 25 euro secondo l’indagine BCE) che scampano al passaggio delle carte di credito.

Quale è il motivo di questo attaccamento al contante?

Secondo l’indagine i motivi vanno ricercati in una serie di abitudini consolidate, come il fatto che il contante sia sempre accettato in ogni luogo, che sia veloce e pratico da utilizzare e “garantisca” un controllo maggiore sulle spese (cosa non del tutto vera).

Motivazioni deboli, che trovano il loro fondamento solo in una pigra consuetudine che si fatica ad abbandonare.  Se analizziamo specularmente le risposte date da coloro che preferiscono i pagamenti digitali notiamo infatti risposte simili: il 47% dice di preferire i pagamenti digitali perché in questo modo non è necessario controllare se si ha sufficiente denaro, il 38% afferma di utilizzarli perché veloci, il 26% perché sicuri, e il rimanente 22% perché semplice.

Insomma, andando oltre le abitudine, alle routine che il tempo ha contribuito a cementificare nei consumatori, appare chiaro che le motivazioni concrete per la scelta dell’utilizzo del contante siano scialbi e poco pragmatici.

Non solo l’utilizzo dei pagamenti digitali permetterebbe di circoscrivere l’evasione fiscale ma permette anche di tener ben monitorate le spese. Solo il progressivo abbandono dei pregiudizi verso i nuovi metodi di pagamento renderà un giorno l'Italia un paese cashless-friendly.