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12 Maggio 2020

Gli studenti italiani sotto la media Ocse per conoscenze finanziarie

Poco più di uno studente su due (54%) è titolare di un conto bancario o di un conto simile, quota che arriva a nove studenti su dieci in Finlandia (89%), e scende in Italia a poco più di quattro su dieci (44%). Poco meno di uno studente su due (45%) è titolare di una carta di pagamento o di debito: più di tre studenti su quattro in Finlandia e in Estonia, rispettivamente il 78% e il 75%, quattro studenti su dieci in Italia, 41%. E’ la fotografia scattata in 13 paesi dall’Ocse che ha presentato i risultati di Financial Literacy rilevati nell'indagine comparativa internazionale PISA 2018 (Programme for International Students Assessment) che, con cadenza triennale, misura il livello di conoscenze e abilità finanziarie degli studenti di quindici anni. All’indagine complessiva hanno partecipato 13 paesi ed economie Ocse (Australia, sette province canadesi, Cile, Estonia, Finlandia, Italia, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Repubblica Slovacca, Spagna e Stati Uniti) e 7 paesi partner (non Ocse) Brasile, Bulgaria, Georgia, Indonesia, Perù, Federazione Russa e Serbia.

L’Italia, dove i risultati sono stati illustrati dall’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione), consegue un punteggio medio di 476 punti, inferiore a quello della media OCSE (505). Il suo punteggio non si differenzia da quello della Repubblica Slovacca. Nel 2018 l’Italia occupa tra l’11esimo e il 12esimo posto tra i paesi OCSE e tra il 12esimo e il 13esimo se si prendono in considerazione tutti i paesi/economie che hanno partecipato alla rilevazione.

A livello medio OCSE, l’85% degli studenti raggiunge almeno il livello minimo di competenza finanziaria (Livello 2); questa percentuale scende al 76% se si considerano tutti i paesi/economie che hanno partecipato a PISA 2018. In Italia, il 79% degli studenti raggiunge almeno il Livello 2. La percentuale di studenti - si legge nel rapporto - in grado di risolvere i compiti più complessi (top performer Livello 5) è meno della metà di quella registrata a livello medio OCSE (4,5% contro il 10,5%), mentre circa uno studente su cinque non possiede le competenze minime necessarie per prendere decisioni finanziarie responsabili e ben informate (low performer). Le percentuali osservate di studenti top e low performer confermano - si sottolinea nell’indagine - le differenze territoriali e fra tipologia di istruzione evidenziate dal punteggio medio. Gli studenti del Nord e del Centro in misura maggiore dei loro coetanei del Sud dimostrano di saper affrontare compiti più complessi, mentre le aree del Sud si caratterizzano per una presenza maggiore di studenti low performer. Nei Licei troviamo la percentuale più elevata di studenti top performer (7%) e, al tempo stesso, quella più bassa di low performer (10%). Negli Istituti tecnici la percentuale di top performer scende al 3%, mentre il 18% degli studenti non raggiunge il livello 2; meno dell’1% degli studenti degli Istituti professionali e della Formazione professionale sono top performer, mentre circa il 50% degli studenti sono low performer.

In Italia, inoltre, la differenza di genere a favore dei ragazzi è più marcata (15 punti in media) rispetto agli altri paesi; tale differenza si riscontra a partire dagli studenti mediamente bravi e aumenta tra quelli più bravi. Tuttavia, a parità di rendimento in matematica e lettura, le differenze di genere in Italia quasi si dimezzano.

In tutti i paesi/economie che hanno partecipato all’indagine più del 90% degli studenti - si legge nel rapporto - ha indicato i genitori come la fonte d’informazione principale (media OCSE 94%); la seconda fonte d’informazione, sebbene con una certa variabilità tra i paesi, è risultata la rete (media OCSE 77%); il 50% degli studenti chiede informazioni ai docenti e il 51% ai loro amici. In Italia il 90% degli studenti afferma di rivolgersi ai genitori per avere informazioni su argomenti finanziari; l’83% consulta la rete; il 44% si rivolge ai docenti e il 41% agli amici.

Gli studenti dichiarano più frequentemente di parlare a casa dei soldi per gli acquisti desiderati: ne parla almeno una volta al mese circa l’87% degli studenti, sia in media a livello OCSE, sia in Italia. L’argomento meno trattato a casa riguarda le notizie di economia e finanza (almeno una volta al mese: 56% media OCSE, 55% in Italia.

Agli studenti inoltre sono stati presentati 18 termini relativi al mondo economico e finanziario. Gli studenti dovevano indicare se negli ultimi dodici mesi ne avevano mai sentito parlare o imparato qualcosa a scuola. In media tra i paesi/economie OCSE gli studenti conoscono il significato di 7,3 termini; in Italia gli studenti conoscono in media 6,4 termini. Il termine che si conosce di più è “stipendio” (media OCSE 71%; Italia 69%); in Italia, quello che si conosce di meno è "interesse composto” (media OCSE 24%; Italia 9%); a livello internazionale “diversificazione" (media OCSE 16%; Italia 16%).