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9 Ottobre 2018

Furti d’identità e prestiti bancari, come difendersi?

Questa volta l’allarme delle banche italiane non ha niente a che fare con la crisi economica, ma la preoccupazione si rivolge alla sicurezza dei dati personali dei clienti. Si parla, infatti, di una vera e propria scia di cyber attacchi che da gennaio a maggio 2017 ha colto impreparati risparmiatori e istituti bancari. Durante questo semestre sono stati ben 11mila i casi di furto di dati personali, truffe mirate ad ottenere prestiti a nome di ignari terzi, e che naturalmente non verranno mai rimborsati. L’ammontare complessivo sottratto con questo stratagemma è di ben 77,5 milioni di euro. Un danno enorme anche per le banche, che supera quello delle rapine avvenute nei primi sei mesi del 2017 ovvero “solo” 10,6 milioni di euro. Le frodi creditizie sono aumentate considerevolmente rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e, secondo gli esperti, la colpa è dello sgretolamento della privacy causato in parte dai social media ma soprattutto dall’uso che si fa di essi. Oggi è molto più facile rubare l’identità di qualcuno, poiché ciò che viene condiviso pubblicamente può essere molto utile ad un truffatore. Secondo Crif, società specializzata in sistemi informatici sul credito, è in crescita proprio il numero dei furti ai danni dei giovani dai 18 ai 30 anni, cioè quelli abituati a condividere più informazioni attraverso i social. La truffa comincia con il furto di una password, basta poi entrare nella casella di posta elettronica ed il gioco è fatto. Altra tecnica frequentemente adoperata è il cosiddetto “phishing” che invia -mail fraudolente inviando finti link e riuscendo ad entrare all’interno del pc del malcapitato. Infine la clonazione di carte di credito attraverso sportelli bancomat “modificati” e il recupero di dati e credenziali di pagamento accedendo a smartphone buttati o rivenduti. Dal recupero dei dati e dalle foto dei profili social, hacker esperti riescono a creare vere e proprie identità parallele, riuscendo addirittura a richiedere prestiti per acquistare automobili, elettrodomestici o case. Dopo aver incassato il denaro il richiedente sparisce per sempre e la truffa viene a galla anche anni dopo, quando il vero proprietario del conto corrente chiedendo magari un finanziamento, scopre di essere tra i cattivi pagatori per un prestito che non ha mai richiesto. Anche se l’importo medio dei furti è leggermente diminuito (dai 9.893 € del 2016 ai 7.047 del 2017) il loro numero è in costante aumento. Per difendersi valgono alcune semplici regole di buon senso: cambiare con regolarità le password delle carte di credito, controllare gli estratti conto frequentemente, verificare l’attendibilità di un sito prima di inserirvi informazioni riservate e se si rimane vittima di furti contattare immediatamente l’istituto bancario.