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22 Settembre 2020

Digitalizzazione, Italia a macchia di Leopardo

L’Italia digitale si muove in ordine sparso. E’ quanto emerge dalla rilevazione della Corte dei conti sullo stato di attuazione del Piano Triennale per l’Informatica che ha coinvolto 8.036 enti nella compilazione, 7.273 i questionari completati (pari al 90,51% del totale).

Lo screening dimostra la presenza di “un netto divario digitale” tra gli enti territoriali. Divario che si distribuisce secondo fattori sia geografici sia “dimensionali”: mentre, infatti, le Regioni, le Province autonome e le 12 Città con popolazione superiore a 250.000 abitanti, conseguono, nella maggioranza dei casi, gli obiettivi del Piano triennale 2017-2019, con valori nella media o superiori che si concentrano, prevalentemente, nei distretti economicamente più sviluppati del paese, nel Centro-nord, e in particolare nell’area del Nord-est, negli enti locali - ha spiegato la Corte dei Conti - la diffusa frammentazione in comunità di piccole dimensioni, il 93% delle quali è costituita da collettività con popolazione inferiore a 20.000 abitanti, “incide negativamente sul grado di attuazione degli obiettivi del Piano triennale per l’informatica”.

“Carenze e inadeguatezze” - si legge nel testo della Corte dei Conti - sono emerse sia nei criteri di selezione della figura istituzionalmente preposta a guidare i processi di digitalizzazione nella PA, il Responsabile per la Transizione Digitale, figura nominata solo dal 36,7% delle amministrazioni territoriali e nel 67,9% dei casi fra soggetti privi di specifiche competenze nel campo, sia nel campo della formazione delle risorse umane nelle tecnologie dell’informazione (IT), uno degli elementi di debolezza strutturale del Paese, secondo il recente report Digital Economy and Society Index della Commissione europea. Buono risulta il grado di diffusione in Regioni e province autonome delle piattaforme abilitanti Spid, PagoPA, NoiPA e ANPR, “infrastrutture immateriali essenziali al processo di digitalizzazione dei servizi pubblici".