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18 Febbraio 2021

Dalla pandemia forte spinta alla digitalizzazione dei servizi finanziari

La pandemia ha dato una forte accelerazione alle tecnologie digitali nell’intermediazione finanziaria. In Europa, nel primo semestre del 2020, il numero di imprese che ha utilizzato per la prima volta piattaforme digitali per raccogliere capitale o ottenere un prestito è cresciuto del 25 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019; i prestatori di servizi di pagamento digitali hanno riportato un aumento di un quinto del numero di nuovi clienti e del 14 per cento del valore delle transazioni intermediate. Lo ha detto al 27° Congresso ASSIOM FOREX, Alessandra Perrazzelli, Vice Direttrice Generale della Banca d’Italia. Alessandra Perrazzelli ha sottolineato che questi cambiamenti “stanno interessando in maniera significativa anche il nostro Paese, dove già negli anni precedenti lo scoppio della pandemia si era registrata una progressiva crescita nell’utilizzo degli strumenti di pagamento alternativi al contante – bonifici, addebiti diretti e soprattutto carte – per effetto sia dei rapidi sviluppi delle tecnologie, sia degli interventi normativi a sostegno dell’efficienza e della sicurezza”.

Prima dell’emergenza sanitaria, secondo i dati diffusi dalla Banca centrale europea nel 2019, l’Italia - ha osservato - era l’ultimo paese in termini di numero di transazioni pro capite regolate con mezzi diversi dal contante. “Nostre analisi mostrano che l’emergenza sanitaria e i provvedimenti per contenere la diffusione dell’infezione - ha spiegato - hanno intensificato in modo significativo l’utilizzo dei pagamenti elettronici, soprattutto le carte in sostituzione del contante, e fornito ulteriore impulso allo sviluppo del commercio elettronico. In particolare, tra febbraio e aprile dello scorso anno la quota di acquisti online sul totale di operazioni con carta elettronica è aumentata dal 25 al 40 per cento, sostenuta dal settore alimentare, dall’abbigliamento e dal
commercio al dettaglio di beni a uso personale o domestico. Nel corso delle prime settimane di lockdown dello scorso anno è emerso che, nonostante il calo di fatturato verificatosi per i diversi settori merceologici, la maggior parte delle aziende ha registrato un incremento di nuovi clienti grazie all’integrazione tra canali di vendita tradizionali e online”.

La vicedirettrice della Banca d’Italia ha poi osservato che nei negozi fisici è cresciuta la quota di operazioni con carte contactless, che a maggio 2020 superava il 55 per cento delle spese totali con carta (considerando solo quelle abilitate al contactless) rispetto al 35 per cento di gennaio. In calo anche il ricorso al contante nei pagamenti: nel primo semestre 2020 i prelievi da ATM sono diminuiti di oltre il 20 per cento su base annua, rispetto a una riduzione del 4 per cento dei pagamenti su POS.

Secondo alcune analisi, i paesi che hanno adottato misure più rigorose hanno registrato un aumento maggiore dei volumi delle transazioni online e dell’ammontare di credito erogato da intermediari che operano attraverso piattaforme digitali. “Possiamo quindi attenderci - ha detto - che una parte dell’aumento nell’utilizzo di strumenti di pagamento ad alto contenuto tecnologico e dei canali digitali da parte delle famiglie e delle imprese, osservato da marzo dello scorso anno, potrà in parte ridursi quando le misure di distanziamento sociale saranno allentate. Alcune evidenze indicano tuttavia che il cambiamento nelle abitudini dei
consumatori verso un uso sempre più frequente dei canali digitali continuerà anche oltre la fine dell’emergenza sanitaria. Secondo un sondaggio condotto in 17 paesi europei, circa l’80 per cento dei consumatori dichiara di volere continuare a fruire dei servizi finanziari prevalentemente attraverso canali digitali. Nell’area dell’euro, un terzo dei consumatori - ha osservato - intende ridurre l’uso del contante per le proprie spese quotidiane anche dopo la fine della pandemia. L’uso delle carte di pagamento, dopo il forte incremento registrato nel periodo del primo lockdown, ha continuato a crescere anche durante la scorsa estate, quando il rischio di contagio era più contenuto e le misure di distanziamento sociale meno severe. In Italia, i dati più recenti confermano il trend in aumento della quota di transazioni online e digitali”.