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30 Aprile 2021

Cybersecurity, in Italia mercato da 1,37 miliardi. Attacchi cyber aumentano

Il 2020 è stato un anno di emergenza anche per la cybersecurity.  Per il 40% delle grandi imprese sono aumentati gli attacchi  informatici rispetto all’anno precedente. La diffusione del remote  working e del lavoro agile, l’uso di dispositivi personali e reti  domestiche e il boom delle piattaforme di collaborazione hanno  fatto crescere gli attacchi. L’impatto economico della pandemia ha  costretto le imprese italiane a fronteggiare le aumentate sfide di  sicurezza con budget ridotti: il 19% ha diminuito gli investimenti in  cybersecurity (contro il 2% del 2019) e solo il 40% li ha aumentati  (era il 51% l’anno precedente). Ma per oltre un’impresa su due  (54%) l’emergenza ha spinto a investire in tecnologie e ha  aumentato la sensibilità dei dipendenti riguardo alla sicurezza e alla  protezione dei dati. Sono alcuni dei risultati della ricerca  dell'Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of  Management del Politecnico di Milano, presentata durante il  convegno online “Cybersecurity Odyssey: la chiave per evolvere”. 

Nel complesso, la crisi legata al Covid19 - si sottolinea in una nota  stampa - ha rallentato la crescita del mercato della cybersecurity  ma non l’ha fermata. Nel 2020 la spesa in soluzioni di cybersecurity  ha raggiunto un valore di 1,37 miliardi di euro, in crescita del 4%  rispetto all’anno precedente (nel 2019 il mercato aveva segnato un  +11% rispetto al 2018), di cui il 52% è rappresentato dalle soluzioni  di security e il 48% dai servizi. Nonostante un mercato in crescita e  il ruolo sempre più strategico della cybersecurity, le imprese  presentano ancora “una scarsa maturità organizzativa”. Solo nel  41% la responsabilità della sicurezza informatica è affidata a un  responsabile e ancora nel 38% dei casi non è prevista nessuna  comunicazione al Board sull’argomento. La gestione della data  protection è più evoluta, anche per effetto della spinta normativa,  con il 69% delle imprese che ha inserito un Data Protection Officer  (DPO) in organico e il resto che si avvale di figure esterne.