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23 Luglio 2020

CRIF: frodi creditizie, oltre 32.300 (+19,7%) nel 2019

Le frodi creditizie mediante furto di identità, con l’utilizzo illecito dei dati personali e finanziari di un’altra persona per ottenere credito o acquistare beni continuano a crescere. Hanno un peso sull’industria del credito, in particolare sul credito al consumo. L’aggiornamento relativo al 2019 dell’Osservatorio CRIF - Mister Credit sulle Frodi Creditizie registra oltre 32.300 casi, con una crescita del 19,7% rispetto al 2018. Il danno stimato supera i 150 milioni di euro. Con il lockdown causato dalla pandemia di Covid 19 c’è stata un’inversione di tendenza: a marzo e aprile le frodi creditizie sono calate del 12,8%, mentre nei due mesi precedenti, gennaio e febbraio 2020 c’era stato un aumento del 5%.

Le principali tipologie di finanziamento oggetto di frode sono per il 50,1% i prestiti finalizzati, per il 9,2% i prestiti personali e per il 30,7% le carte di credito. Il 53,1% dei casi viene scoperto entro 6 mesi.

Le vittime sono soprattutto uomini, colpiti per il 61,2%, mentre le donne per il 38,8%. La fascia di età più colpita è quella tra i 18 e i 30 anni (è il 23,8%), seguita dai 41-50 anni (23%), dai 31-40 anni (21,2%), 51-60 anni (16,7%), sopra i 60 anni (14,6%).

La regione con più frodi creditizie è la Campania (14,5%), seguita dalla Lombardia (12,6%) e dalla Sicilia (12,5%), la meno colpita la Valle d’Aosta (0,1%), seguita dal Trentino Alto Adige (0,6%) e dalla Basilicata (0,7%).