ITA / ENG

News

20 Settembre 2019

Cercare modelli di pagamenti alternativi

L'Italia resta una delle economie con la più alta incidenza del cash sul valore del Pil, ed è anche il Paese tra i big-5 dell’Unione europea con il più alto incremento del valore dei prelievi da sportelli Atm. La velocità di diffusione dei pagamenti elettronici è sì in lieve miglioramento ma l’Italia è ancora in ritardo rispetto alla media Ue-28 pari a 25,4 e con una velocità inadeguata per raggiungere i top europei entro il 2025; alle nostre spalle dell’Italia ci sono solo Bulgaria, Romania, Germania e Cipro.  

Le amministrazioni dei Paesi più avanzati hanno elaborato piani strategici per la digitalizzazione e la diffusione dei pagamenti cashless nella Pa. Tra le esperienze di successo quelle di Regno Unito e Polonia in Europa e di Singapore.

Il Regno Unito offre la possibilità di pagare cashless tutti i servizi della pubblica amministrazione mentre la Polonia è un caso di interesse per i Pos negli uffici pubblici, in un contesto in cui i pagamenti elettronici erano ancora notevolmente in ritardo. A novembre 2017 già 1.000 amministrazioni pubbliche avevano aderito al programma che prevedeva la possibilità di ricevere un Pos ed essere esenti dal pagamento delle commissioni per un anno.

In Italia si è sviluppata PagoPa il sistema di pagamenti elettronici realizzato per rendere più semplice, sicuro e trasparente, qualsiasi pagamento verso la PA, tuttavia, secondo recenti ricerche di YouTrend sono ancora poche gli italiani che utilizzano queste piattaforme.