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8 Maggio 2019

A che punto siamo con l’interazione digitale con la PA

Secondo quanto riporta Il nuovo rapporto Agi-Censis – realizzato nell’ambito del programma pluriennale Diario dell’Innovazione della Fondazione per l’Innovazione COTEC, l’Italia sta scontando ancora un netto ritardo sull’interazione dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Nel 2018, solo il 24% degli italiani dichiara aver interagito con la PA per via telematica, contro il 92% dei danesi, il 71% dei francesi, il 57% degli spagnoli. Il valore medio nell’Unione Europea è del 52%. Peggio di noi solo Bulgaria e Romania.

Il perché di questo ritardo è da ricercarsi in un problema di “istruzione finanziaria” in cui galleggia il nostro Paese, a causa del basso livello di competenze digitali dei cittadini, ancora molto ancorati a un sistema “analogico”. La diffidenza degli italiani verso il nuovo che avanza spesso sconfigge la curiosità dei cittadini verso questi nuovi strumenti. Un altro motivo che esplicita questo gap si riscontra anche nell’indice di vecchiaia dell’Italia che è cresciuto di 25 punti percentuali negli ultimi 10 anni toccando un nuovo record storico.

Tuttavia un cambiamento è possibile ed è già in atto, come registrano i positivi dati della Survey realizzata a febbraio 2019 dalla coalizione con Youtrend: secondo l’indagine ben il 65% degli italiani ha provato ad effettuare, almeno una volta, un pagamento elettronico nei confronti della pubblica amministrazione. Un segnale positivo che evidenzia come gli italiani, una buona fetta almeno, a discapito dei dati, restano all’avanguardia per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche, con un occhio di riguardo per tutte quelle soluzioni in grado di semplificare il quotidiano e accelerare meccanismi ormai obsoleti.